Al di lā del valore morfologico, termini che acquistano un senso figurato o traslato vengono introdotti da punto e virgola e freccia quando il passaggio avviene fra cosa o animale e persona (Es.: ziful (zėfui) - sm. zufolo, fischietto; Ū persona sciocca e stupida); in altri casi, si preferisce separare i significati con punto e virgola o con 1., 2., 3. (Es.: sbarbā (mi sbārbi, sbarbāt) - tr. 1. sbarbare, radere la barba. 2. sbafare, māngiare avidamente, abbuffarsi (cfr. sbafā))

Frasi esemplificative o paradigmatiche dell'uso appropriato del termine, che non aggiungono significati o sfumature, sono introdotte da due punti e seguono immediatamente il significato o la sequenza dei significati a cui si riferiscono.

Frasi con uso particolare del termine, frasi idiomatiche o locuzioni avverbiali sono introdotte da una barra verticale, cosė come i detti o i proverbi, per i quali si aggiunge l’indicazione “prov.” tra parentesi.

Tutte le frasi sono scritte con il carattere Times New Roman, 11 punti, corsivo, e presentano sempre la traduzione (spesso molto libera) dopo il segno di uguale. Quando necessario, vi sono due segni di uguale, il primo per la traduzione letterale e il secondo per chiarire il senso della frase.

 

La fraseologia č introdotta senza distinzione tra le parlate di Chiuro e di Castionetto, ma dando la prevalenza ora ad una ora all'altra parlata, secondo l'efficacia e l'incisivitā della frase stessa. In genere č stato privilegiato il dialetto della frazione perché ritenuto pių caratteristico e peculiare e meno 'italianizzato' di quello di Chiuro

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